Biodisponibilità: perché è importante negli integratori?

CHE COSA SIGNIFICA “BIODISPONIBILE”?

La biodisponibilità rappresenta la velocità con cui una sostanza, come un farmaco, un nutriente o un integratore, viene assorbita da un essere vivente; si tratta di un parametro che evidenzia un aspetto importante quando si valuta l’efficacia di un integratore.

La “promessa della biodisponibilità” va compresa, non subita: solo capendone il meccanismo si potranno fare scelte consapevoli sulle forme integrative giuste per noi.

COME FUNZIONA LA BIODISPONIBILITÀ?

Quando assumiamo un integratore, indipendentemente dalla sua forma, subirà lo stesso percorso del cibo. Verrà ingerito, elaborato dall’apparato digerente, dopodiché entrerà nel torrente circolatorio attraverso la parete intestinale e, di qui, raggiungerà la zona dell’organismo a cui è rivolto. Solo giunto a destinazione potrà esplicare l’effetto benefico promesso; quanto più velocemente ed efficacemente lo farà, tanto meglio sarà per noi.

Alcuni integratori sono inefficaci proprio perché non vengono mai assorbiti completamente.

I FATTORI CHE MODIFICANO LA BIODISPONIBILITÀ

I fattori che intervengono a modificare la biodisponibilità sono diversi, ma sostanzialmente riconducibili a due sfere: quella che riguarda l’integratore stesso e quella relativa al nostro corpo.

Per quanto concerne l’integratore, ciò di cui bisogna tenere conto sono gli aspetti relativi a:

  • il modo in cui viene assunto;
  • il tempo necessario alla sua digestione, ovvero alla rapidità con cui i principi attivi entrano in azione;
  • la formulazione e la qualità degli ingredienti
  • l’interazione con altri nutrienti che potrebbero limitarne o esaltarne l’assorbimento.

Riguardo al nostro corpo, sta proprio nella parola “nostro” il primo fattore limitante, cioè nell’unicità dell’essere vivente. Per quanto sia “elevata” la biodisponibilità offerta dall’integratore entrano in gioco altri fattori come:

  • età;
  • sesso;
  • stato di salute;
  • microflora intestinale;
  • stato dell’apparato digerente;
  • eventuali intolleranze;
  • modalità di assunzione: a stomaco pieno o a stomaco vuoto;
  • orario di assunzione.

In fin dei conti, se ci pensassimo, le variabili sarebbero infinite.

La BIODISPONIBILITÀ determina pertanto la capacità di un integratore di essere utilizzato.
Quanto più i componenti fondamentali dell’integratore (siano essi minerali, vitamine, enzimi o fermenti) raggiungono in modo efficiente e rapido la parte del corpo che devono aiutare, tanto più l’integratore sarà efficace.