Flora Batterica e Fermenti Lattici in Gravidanza

Donna e feto in gravidanza; donna e bambino in allattamento; gravidanza e allattamento: madre e figlio traggono vantaggio da questa meravigliosa simbiosi. Un rapporto che dura fino a mille giorni, durante i quali si sviluppano passaggi fondamentali per la salute del bambino.

È ampiamente dimostrato che il decorso della gravidanza è tanto più proficuo per la mamma e per il nascituro quanto più equilibrato ed efficiente è il microbiota della madre, quell’insieme di microrganismi probiotici che popolano l’interno e le superfici del suo corpo. Da qui dunque la domanda: si possono prendere i fermenti lattici in gravidanza? È consigliabile e utile il loro impiego? Arriviamo alla risposta con ordine.

 

Ruolo del Microbiota Materno dal Feto al Neonato

Il microbiota coordina numerose funzioni metaboliche e immunitarie fin dai primi momenti dell’impianto dell’embrione, quando modula la risposta immunitaria del tessuto cellulare che serve a nutrire l’embrione (trofoblasto) evitando il fenomeno del rigetto associato al fatto che il feto porta un corredo genetico “estraneo”, per metà di derivazione paterna.

Il corredo di microrganismi della madre si trasferisce nella placenta dove ostacola l’insediamento di batteri patogeni o “nemici” attivando il rilascio di linfociti ed anticorpi, con attività antinfiammatoria moderata. Tutto ciò riduce la probabilità che nel nascituro si sviluppino in seguito intolleranze alimentari e allergie.

Quindi il microbiota placentare esercita una vera e propria “programmazione fetale” mediando fattori immunitari ma anche ormonali e neurali, attraverso la sintesi di molecole che modulano lo sviluppo del cervello fetale.

Quando poi arriva il gran giorno del parto, il contatto del feto con il canale uterino e con la cute della madre porta ad un “imprinting” microbico, ossia alla colonizzazione dell’intestino del feto con i componenti del microbiota della madre, un’eredità che influenzerà la vita del neonato, nel bene e nel male. Da questo passaggio cruciale dipendono risposte immunitarie, metaboliche e ormonali future oltre che la proficua comunicazione tra il suo sistema nervoso enterico ed il sistema nervoso centrale.

Se il microbiota della madre non è equilibrato il neonato sarà dunque maggiormente soggetto a coliche gassose nei primi mesi di vita e addirittura sarà più predisposto a patologie metaboliche come obesità e diabete in età adolescenziale.

Avere una corretta flora intestinale consente al neonato numerosi vantaggi fisiologici come una migliore digestione durante lo svezzamento ed un buon assorbimento dei principi nutritivi e un minor rischio di sviluppare dermatiti atopiche e crosta lattea.

Inoltre, comporta un minor rischio di sviluppare coliche gassose, da tenere presente soprattutto nel caso di allattamento artificiale.

Il latte materno infatti è naturalmente ricco di flora batterica benefica e l’allattamento al seno contribuisce ad arricchire naturalmente il bambino di microrganismi che andranno a costituire la sua flora batterica benefica. Se ciò non fosse possibile diventa importante la somministrazione di probiotici adatti come il Lactobacillus reuteri ed il Lactobacillus acidophilus per riequilibrare l’intestino del neonato.

 

I Benefici di un Microbiota Equilibrato in Gravidanza

Anche per la madre assumere fermenti lattici in gravidanza per ripristinare o mantenere un microbiota intestinale in equilibrio ed efficiente permette un miglioramento del processo digestivo e l’assorbimento di sostanze indispensabili come ferro, calcio, magnesio.

Una flora in equilibrio assicura inoltre la sintesi di acido folico, vitamina K e vitamine del gruppo B, indispensabili per il benessere del nascituro.

La salute del microbiota vaginale è strettamente correlata a quello intestinale, il mantenimento dunque del benessere a livello uro-genitale dipende dalla presenza a livello del “grande serbatoio” di eventuali batteri patogeni o funghi che dall’intestino poi risalgono a livello dell’utero e delle vie urinarie, con presenza di flora batterica nelle urine in gravidanza. Qui, trovando un pH alterato, si insidiano facilmente portando all’insorgenza di vaginiti e candida a livello genitale o cistiti a livello urinario. Il pH vaginale alterato superiore a 4,5 e una colonizzazione deficitaria in Lattobacilli e Bifidobatteri aumenta il rischio di parto prematuro.

Infine, mantenere un microbiota sano riduce il rischio di mastite, l’infiammazione dolorosa alla mammella che sembra essere strettamente correlata ad un carico eccessivo di Staphylococchi a discapito della normale flora batterica mammaria.

L’utilizzo dei probiotici in gravidanza è consigliato sia nell’eventualità di incorrere in disturbi gastrointestinali come stipsi e dissenteria, sia in prevenzione per sostenere e vivere meglio la gravidanza e per contribuire al mantenimento dell’equilibrio microbico del corredo materno dono prezioso che la madre passa come eredità al figlio.

 

Come Scegliere quali Probiotici Utilizzare in Gravidanza?

Il primo passo è scegliere prodotti con probiotici vivi che garantiscano il mantenimento della vitalità fino all’assunzione e ne assicurino dunque una colonizzazione intestinale e vaginale ottimale; scegliere ceppi specifici adeguati alle esigenze immunitarie e di riequilibrio importanti in questa delicata fase della vita della donna: Lactobacillus Acidophilus  e Bifidobatterium longum, soprattutto se l’intestino tende al pigro, ma anche Lactobacillus rhamnosus e  Lactobacillus casei se l’intestino invece tende all’iperattività.

La combinazione di probiotici batterici e non batterici come il Saccaromyces boulardii può essere utile per mantenere il benessere a livello urogenitale, contrastando l’insediamento e la proliferazione di eventuali batteri patogeni o funghi, causa di candidosi e vaginiti.

Le forme farmaceutiche più adatte sono quelle garantiscono la stabilità delle materie prime utilizzate, indipendentemente dal momento della giornata in cui si assumono, e che contengano formulazioni prive di lattosio, glutine, saccarosio o edulcoranti sintetici, coloranti e conservanti.

Le forme liofilizzate risultano le più stabili e mantengono la vitalità dei ceppi fino all’intestino.

 

I probiotici si possono usare per tutto il periodo della gravidanza e durante l’allattamento, senza controindicazioni, per il benessere della madre e del nascituro.